L’anno scorso ho saltato il nostro consueto appuntamento con le mie immagini preferite dell’anno precedente perciò provo a recuperare raccontandovi otto delle foto che preferisco fra quelle condivise con voi negli ultimi due anni, il 2022 e il 2023.
Come di consueto il criterio è sempre il soggetto e ancor di più l’esperienza vissuta piuttosto che l’aspetto tecnico di cui mi interesso relativamente. Sono sempre infatti l’emozione o il legame con un luogo particolare a guidarmi nella scelta.
E spero che trasmettano qualcosa anche a voi. Se vi va, fatemelo sapere nei commenti…
Accenni d’autunno
Il Chianti e in particolare quest’area, rivestono su di me un grande fascino e negli ultimi anni sono diventati un mio ‘luogo del cuore’.
Sebbene infatti non siano aree prettamente naturali ma bensì plasmate dal lavoro dell’uomo, il susseguirsi di colli e gli sterminati vitigni e uliveti intervallati da boschi fittamente popolati da animali ed insetti di ogni tipo, seguono un ordine estetico come fossero disegnati dal più lungimirante degli architetti.
Qui siamo in una nuvolosa giornata d’autunno con la luce che continua a mutare. Così come cominciano a mutare i colori delle vigne prima di abbandonarsi al silenzio dell’inverno. Brezza fresca e silenzio, il volo degli ultimi insetti.
In una notte di luna rossa
Siamo a Capri quando dalle antiche acque del Mediterraneo sorge un’affascinante e rara luna rossa, proprio al centro dei Faraglioni, regalando uno spettacolo quasi surreale.
Immaginate una nottata mite, la brezza intrisa del profumo del mare, tutt’intorno il silenzio interrotto solo dal lontano canto delle onde.
Damigella azzurra
Siamo ai Lagustelli di Percile, nel Parco naturale dei Monti Lucretili, uno speciale angolo di alpi nel mezzo degli Appennini. Le conifere si affacciano e si specchiano sul piccolo lago colorandone le acque e regalando scenari mutevoli e sorprendenti. Una perfetta tavolozza su cui disegnare i nostri soggetti… una damigella in questo caso, ma anche molti altri insetti, uccelli o anfibi.
I pettegoli
Siamo di nuovo in Chianti, in una giornata ventosa.
Il cielo è invaso dai numerosissimi storni, presi a disegnare figure sempre diverse per poi riposarsi, di tanto in tanto, sulle cime dei cipressi da cui dedicarsi ad un rumoroso e divertente chiacchiericcio.
Alla divertente confusione, io ho preferito una piccola porzione della scena, in bianco e nero e minimale.
Riserva naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola
Nonostante abbia vissuto a lungo sul Lago di Como, il ‘luogo del cuore’ in assoluto, non conoscevo quest’area che invece è incredibilmente affascinante.
Zona umida dominata dalla montagne, l’imbocco della Valtellina da un lato, il Lago di Como dall’altro e di fronte a noi il Monte Legnone (2.609 m) che domina la scena. Un paradiso per la presenza di numerosi uccelli, stanziali o migratori, ma caratterizzata da quella romantica asprezza e potenza che solo la montagna sa regalare.
Mont Saint-Michel
Un luogo che non ha bisogno di presentazioni, fin troppo frequentato e fotografato.
Tuttavia da questi campi, dove in presenza di piogge si creano questi canali ondulati, la vista e la prospettiva sono davvero magnifiche. Ma sopratutto, la folla di turisti lascia spazio ad una folla di pecore che il sottoscritto preferisce di gran lunga. E così la vastità di questa grande baia accarezzata dalle maree diviene finalmente percepibile, magica.
Passeggiata sul bagnasciuga
Su una spiaggia ventosa nel Finistére, in Bretagna, faccia a faccia con le maree e i venti dell’Oceano Atlantico.
Sdraiati sulla fredda sabbia ad osservare una scena comune eppure speciale, come sempre è il mondo naturale quando non viene disturbato.
Un giovane gabbiano compie le sue prime passeggiate sul bagnasciuga, esplorando il mondo che lo ospiterà per gli anni a venire, facendo esperienza e beccando qua e là molluschi e piccoli invertebrati che lo renderanno forte e pronto a sfidare i venti e le tempeste all’orizzonte.
Pointe Saint Mathieu
Ancora in Bretagna, ancora il Finistére, un luogo che con la sua forza mi è entrato nell’anima.
Le potenti scogliere di granito scolpite dalla forza dell’oceano e dai venti quasi incessanti, spesso impetuosi, che trasportano gocce di mare e cristalli di sale nelle narici dei viandanti e sull’erba verdissima.
E di tanto in tanto un faro, conforto e speranza dei naviganti, misterioso ricordo di un mondo di eroi ed esploratori, commercianti e pirati. Qui, sulla Pointe Saint Mathieu, anche la facciata romanica di un monastero del VI secolo, originariamente edificato per ospitare i resti dell’apostolo Matteo trasportati da un mercantile miracolosamente salvatosi dal naufragio proprio di fronte alla punta. Quale luogo migliore per rivivere miti e leggende!