Distanza: 14 Km
Durata: 5h 30’
Quota Max: 1.508 m
Dislivello+ : 850 m
Sentiero: 333 - 334
Difficoltà: E
Data: Maggio 2020
Questa escursione ad anello ci porta sulla cima del Monte Navegna che, nonostante i soli 1.508 metri d’altezza e la conformazione molto dolce più vicina ad una collina che ad una montagna, regala una vista spettacolare su due bacini artificiali laziali, il Lago del Turano a ovest e il Lago del Salto a est.
Anche il percorso non delude affatto. Si attraversano ambienti di grande varietà e bellezza, per gran parte impreziositi dall’affaccio sulle acque turchesi del primo dei due laghi, e i più sportivi potranno trovare soddisfazione nei 14 chilometri percorsi e negli 850 metri circa di dislivello positivo.
Raggiunto il paese di Ascrea a quota 750 metri, e lasciata l’auto nei pressi del parcheggio, una terrazza con una bellissima vista sul Lago del Turano, procediamo a piedi lungo la strada asfaltata seguendo le indicazioni per il cimitero.
Giunti ad un primo tornante incontriamo l’attacco del sentiero 333 e lo imbocchiamo salendo dolcemente in tratti alternati di bosco misto e sempre accompagnati dalla vista delle limpide acque del bacino alla nostra sinistra.
Dopo questo primo tratto il percorso piega verso nord-est attraversando un bosco più fitto e una radura, caratterizzati da una salita un po’ più ripida e faticosa.
Proseguiamo seguendo la segnaletica sempre ben presente fino ad arrivare in corrispondenza di un fontanile usato come abbeveratoio dagli animali al pascolo. Siamo a Fonte le Forche, a quota 1.140 m.
Da qui proseguiamo alla nostra sinistra in direzione nord-ovest, mantenendoci sul sentiero 333, sempre evidente e ben segnalato, fino a raggiungere una nuova indicazione per il Monte Navegna con il percorso che piega nuovamente in direzione nord-est. Da questo punto la vista sul Lago del Turano è bellissima e, con l’eccezione di qualche brevissimo momento, ci accompagnerà fino alla vetta.
Risaliamo un primo tratto piuttosto ripido, scendiamo leggermente sulla nostra destra attraversando un piccolo gruppo di alberi e poi risaliamo in decisa salita, costeggiando una recinzione e seguendo i segnavia sempre ben presenti.
L’ultimo tratto prima della vetta, la così detta Costa delle Cipolle, è leggermente meno ripido e assume l’aspetto di un ampio campo fiorito, almeno in primavera, con cavalli e mucche al pascolo e una segnaletica verticale che ci guida verso la croce di vetta, a quota 1.508 metri, che raggiungiamo in circa 3 ore di cammino.
Da qui la vista spazia a 360 gradi… il lago del Turano, sempre presente, verdissime vallate, rilievi coperti di boschi, ma anche il Lago del Salto, che appare verso est incorniciato dai rilievi abruzzesi e, in lontananza ma ben riconoscibile, l’austero profilo del Monte Velino. Un vero spettacolo!
Per il ritorno seguiamo lo stesso percorso fino a Fonte le Forche dove questa volta imbocchiamo il sentiero nr. 334 che prosegue quasi interamente in direzione sud fino a raggiungere il paese di Ascrea.
Il primo tratto dalla fonte è una comoda strada bianca in dolce saliscendi che attraversa tratti di bosco misto e, per un breve tratto, di abeti. Poco oltre il sentiero si fa un più stretto e ripido e scende attraverso la vallata in direzione delle gole dell’Obito, alla nostra sinistra, e del borgo che raggiungiamo in prossimità del cimitero.
Per ritornare alla nostra auto non dobbiamo far altro che seguire la strada asfaltata in discesa superando l’attacco del sentiero nr. 333 da cui siamo partiti.
Naturalmente è possibile seguire il percorso in un senso o nell’altro. Il Sentiero Italia, 400 tappe e 7.000 chilometri che attraversano il nostro Paese, coincide con il nr. 334 fino a Fonte le Forche per proseguire con il 333 fino alla vetta.