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Anello di Monte Pellecchia

Distanza: 12,4 Km
Durata: 5h
Quota Max: 1.369 m
Dislivello: 800 m
Sentiero: Segnato
Difficoltà: E/EE
Data: Febbraio 2017

Questo itinerario ad anello ci porta sulla vetta di Monte Pellchia (1.370 m), seconda cima del Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili, attraverso un percorso che nonostante la quota piuttosto contenuta, offre splendidi affacci su un bellissimo territorio a due passi da Roma.

Partiamo da Via di Monte Pellecchia, nel piccolo borgo di Monteflavio, e proseguiamo in leggera salita per questa strada, già indicata con il numero del sentiero, il 312. L'asfalto lascia presto il posto ad una comoda carrareccia che seguiamo fino a raggiungere, dopo circa 15 minuti, i ruderi della cappella della Madonna del Carmine, (o delle Carbonere). Poco dopo incontriamo un bivio; il sentiero 312 sale a sinistra mentre noi continuiamo sulla destra percorrendo il sentiero 312C che si snoda attraverso i boschi del Fosso di Cerreto. Entrambi i sentieri si ricongiungeranno più avanti, all'altezza della Valle del Prete, quota 986 m, che raggiungiamo dopo circa 1 ora di cammino.

Da qui non prendiamo la carrareccia che sale verso la Casa del Pastore e Monte Pellecchia, lo faremo al ritorno in senso contrario, ma seguiamo il sentiero 312A che taglia il pratone in direzione sud-est  e che ci condurrà al Pizzo di Monte Pellecchia, punto più panoramico dell'escursione, attraverso la Valle della Lopa.

Poco oltre troviamo due punti di interesse, degli icnofossili del Triassico superiore, (tracce di organismi di 200 milioni di anni), e i resti di una aereo militare, probabilmente un Beechcraft C45, precipitato negli anni '60 durante un volo di esercitazione. Una pala dell'elica si trova ai piedi della croce di Monte Pellecchia.

In prossimità del segnavia di Valle della Lopa, ignoriamo il bivio con la traccia di sentiero 305C che piega a destra e proseguiamo sul 312A fino ad arrivare ad un trivio; sono passate circa 2 ore. Qui prendiamo il sentiero 312B, una salita decisa che procede in direzione nord-est, il tratto più faticoso dell'escursione.

In 40 minuti circa raggiungiamo la croce di Pizzo di Monte Pellecchia, 1.331 m, che offre uno splendido affaccio su tutte le vette principali dell'Appennino centrale, Monti Ruffi e Monti Simbruini ma anche Maiella e Gran Sasso.
Oltre alla vista in questo punto c'è la possibilità, non troppo remota, di avvistare la coppia di aquile reali che nidifica sulla parete rocciosa proprio sotto al Pizzo. Per chi volesse osservarle con più calma e a debita distanza, così da non disturbarle, c'è l'Osservatorio dell'Aquila Reale sul vicino Monte Pero che si raggiunge da Civitella di Licenza seguendo il sentiero nr. 306B.

Dal Pizzo il nostro percorso prosegue in direzione nord, in cresta e con splendidi affacci, fino a raggiungere, dopo altri 40 minuti, la vetta di Monte Pellecchia, 1.370 m. Anche qui la vista è molto bella, sopratutto verso est.

Lasciata la cima, proseguiamo sul sentiero 312, ignoriamo il bivio con il sentiero nr. 309 che piega a destra, verso est,  e incontriamo i resti dei pozzi della neve, utilizzati fino a metà '800 per la conservazione della neve che veniva poi trasportata a Roma per la conservazione dei cibi.

Il percorso procede in discesa, piuttosto ripida, attraverso la faggeta fino a condurci, dopo circa 40 minuti, alla Casa del Pastore, 1.003 m. Proseguiamo sulla carrareccia in direzione sud e ritorniamo alla Valle del Prete. Da qui proseguiamo sulla stessa strada bianca che procede in salita verso nord-ovest, sempre nr. 312, fino ad arrivare ad un bivio, non molto evidente, dove lasciamo la strada per imboccare il sentiero che scende a sinistra in mezzo alla vegetazione e che dopo poco ci riporterà al bivio iniziale, poco oltre i ruderi della cappella, e poi di nuovo a Monteflavio.