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Da Campo Imperatore al Corno Grande, Via Normale

Distanza: 11 Km
Durata: 6h
Quota Max: 2.912 m
Dislivello+ : 900 m
Sentiero: 100/101/103/103A - Ben segnato
Difficoltà: EE
Data: Agosto 2019

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Questo itinerario, un grande classico dell’Appennino, ci porta sulla vetta occidentale del Corno Grande (2.912 m), attraverso la così detta via normale che parte dal piazzale di Campo Imperatore, accanto all’osservatorio.
Per arrivarci possiamo prendere la funivia che parte da Fonte Cerreto, a pochi chilometri dall’uscita di Assergi sulla A24, oppure proseguire fino al bivio con la bellissima SS17 bis che sale fino al piazzale attraversando la piana di Campo Imperatore dominata dal massiccio profilo del Gran Sasso, già di per sé uno spettacolo.

Arrivati al piazzale di Campo Imperatore (2.120 m) imbocchiamo il sentiero per il Rifugio Duca degli Abruzzi che costeggia il lato sinistro dell’osservatorio.
Ad un primo bivio, in corrispondenza dei cartelli, pieghiamo a destra e seguiamo il sentiero Nr. 101 che taglia il pendio a mezza costa, ruota attorno a un piccolo crinale e poi sale a tornanti fino alla Sella di Monte Aquila (2.335 m).
In questo ultimo tratto di salita un pochino più intensa ci troviamo in un circo glaciale dominato dal Monte Aquila, uno scenario bellissimo e maestoso.
In corrispondenza della sella troviamo un nuovo bivio e nuovi segnavia per cui non possiamo sbagliarci.
A sinistra si va in direzione del rifugio Duca degli Abruzzi e del Passo Portella, mentre noi prendiamo a destra, sul sentiero Nr. 103, in direzione della Sella del Brecciaio.
Poco oltre, troviamo un nuovo bivio; a destra si prosegue sul sentiero Nr. 104 per il Monte Aquila e la direttissima al Corno Grande. Noi restiamo sul Nr. 103, che piega a sinistra e taglia i valloni erbosi di Campo Pericoli.

Giunti ad un ennesimo bivio, sempre molto ben indicato da segnaletica verticale, ci manteniamo sul sentiero 103, ignorando il 101 che piega a sinistra, in discesa, in direzione del Rifugio Garibaldi.
Dopo pochi minuti arriviamo ai piedi di un maestoso sperone roccioso abitualmente frequentato da camosci, e cominciamo a salire le ghiaie del Brecciaio che si fanno via via sempre più ripide e faticose fino a raggiungere l’omonima sella.
In questo tratto, anche se ancora la vista non può spaziare sulle cime rocciose del massiccio del Gran Sasso, si comincia a percepire il fascino di una montagna imponente, brulla e austera.
Superata la sella del Brecciaio (2.506 m) e la deviazione per la ferrata Brizio, proseguiamo in salita ancora per qualche minuto ammirando il frastagliato profilo del Corno Piccolo che appare alla nostra sinistra, e poi scendiamo leggermente fino a raggiungere la Conca degli Invalidi a quota 2.670 m.

Da qui proseguiamo e, lasciato il sentiero che sulla sinistra scende in direzione della Sella dei Due Corni e del Rifugio Franchetti, cominciamo a risalire il ripido ghiaione che porta alla vetta
Questo tratto, sebbene non presenti alcuna particolare difficoltà, è molto ripido e in alcuni punti piuttosto esposto per cui, nonostante ci troviamo su una via normale molto conosciuta e altrettanto frequentata, è bene affrontarlo con particolare attenzione, in particolare all’eventuale caduta di sassi, a causa nostra o di altri che ci precedono, e con l’attrezzatura adeguata.
La via per la vetta occidentale del Corno Grande è comunque piuttosto evidente e ben segnata anche in questo ultimo tratto più brullo e accidentato.
Saliamo aiutandoci con le mani un breve canalino dopo il quale possiamo tenerci indifferentemente sulla destra o sulla sinistra di uno sbalzo roccioso. (Nella traccia che trovate qui siamo saliti e sinistra e scesi a destra.)
Raggiungiamo il crinale che affaccia sul Ghiacciaio del Calderone, o ciò che ne rimane, e continuiamo a seguire i segnavia che dalla cresta ovest ci porteranno ai 2.912 metri della vetta.

Dalla vetta, che abbiamo raggiunto in circa 3 ore a 15 minuti, il panorama è fantastico. Appaiono ai nostri occhi le altre cime del Corno Grande, il Corno Piccolo, molte delle principali vette dell’Appennino centrale e, nelle giornate limpide, anche il Mare Adriatico.
Unico inconveniente, in particolare nei fine settimana ma in generale in tutti i periodi di vacanza, è la grandissima affluenza. Non ci sono foto di vetta in questo post perché la parte più difficile è stata farsi largo per raggiungere la croce; di fermarmi per delle foto o per il classico panino e tazza di te davanti al panorama non se ne parlava proprio. Mi sono trattenuto 5 minuti e sono subito ripartito per poi sostare in relativa solitudine su uno sperone nei pressi della Sella del Brecciaio, con lo spettacolo delle pareti del Corno Piccolo davanti agli occhi.
Sulla vai del ritorno, seguiamo lo stesso percorso dell’andata fino a raggiungere la sella di Monte Aquila, dove imbocchiamo il sentiero 101 che, con una breve deviazione di circa 30 minuti, ci porta al rifugio Duca degli Abruzzi, per una pausa rinfrescante o uno spuntino, prima di ripartire e raggiungere nuovamente il piazzale di Campo Imperatore.